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Il momento critico degli Agenti di Commercio

Aggiornamento: 16 set 2020



Mentre infuria la battaglia per le nuove elezioni Enasarco la categoria professionale degli Agenti di Commercio sembra non godere di buona salute.


Come si poteva immaginare, i contributi elargiti alle partite iva dallo stato come misura di risarcimento si sono rivelati parziali ed insoddisfacenti.


Molti agenti di commercio e agenti in attività finanziaria infatti non hanno potuto accedere al contributo di 1.000 euro previsto dal Decreto Rilancio a causa dell'impossibilità di documentare il calo del fatturato nel periodo di lockdown (ricordiamo che il mancato incasso delle provvigioni di quel periodo si paleserà, per molti, a partire da metà settembre).


Inoltre l'anticipo del FIRR accantonato presso la Fondazione Enasarco, come ricorda Gino Mattiolo (presidente Fnaarc Piemonte e Valle D’Aosta, ndr) non è ancora stato autorizzato dal Dicastero del Ministero del Lavoro creando una situazione di forti criticità per molti nuclei famigliari e, di riflesso, per molte attività imprenditoriali (ristorazione, strutture ricettive, carburanti, abbigliamento, elettronica) che si nutrono dei consumi legati all'indotto degli agenti.


Pur non essendo legati a nessuna logica di corrente, noi di A&B Associati auspichiamo che la Politica torni ad occuparsi, dopo tanto tempo, di una categoria professionale cruciale per il mercato italiano; giova infatti sottolineare come gli Agenti di Commercio ogni anno movimentino più del 70% del PIL.


Abbiamo bisogno di misure serie ed urgenti che non siano soltanto assistenzialiste ma soprattutto infrastrutturali e che possano rilanciare un segmento chiave per l'economia nazionale.



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