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Come cambia il retail fisico: scenari per il 2022 e nuove tendenze.




Il mondo del retail esce malconcio da questi ultimi due anni di covid-19 e gli ultimi dati parlano di consumi in Italia a gennaio in forte contrazione.

Nonostante questo, il settore sta affrontando una forte fase di cambiamento, tra la spinte della clientela che ricerca una modalità più tradizionale di fare acquisti e nuove strategie di multicanalità che amplieranno i servizi e le possibilità di vendita.


Cosa ci dobbiamo quindi aspettare da questo anno?


La società di marketing Tiendeo.it ha identificato i 5 trend chiave che potrebbero rivoluzionare il settore retail nel 2022:


1. Omnicanalità.

Ovvero interconnettere il punto vendita con i canali digitali, con una propensione di investimento al marketing digitale e al social network.

2. Il boom del “negozio esperienziale”.

Il negozio esperienziale, ovvero l'unificazione del mondo fisico e digitale in un momento e in un luogo specifico dove gli spazi (siano in un centro commerciale che al di fuori di un negozio) si trasformeranno in palcoscenici con diversi tipi di spettacoli che invitano al consumo di un determinato prodotto o brand.

L’obiettivo di questo cambiamento di modello è quello di attirare il pubblico verso il negozio fisico, aumentare i dati di pedonabilità e creare un’esperienza unica basata su emozioni e una connessione con il brand.

3. Lo smart retail.

Soluzioni digitali di assistenza alla vendita, chioschi interattivi, negozi cashless (come il primo Store Express di Würth a Milano); questo probabilmente sarà il futuro delle attività commerciali.

Con l’incorporazione della tecnologia e dell’intelligenza artificiale nel processo di vendita, assisteremo in breve tempo all’apparizione sempre più frequente di negozi intelligenti, che consentiranno ai consumatori di acquistare in luoghi con pochissimo personale e dove non sarà più necessario passare dalla cassa.


4. La riscoperta dell'usato e l'economia circolare.

La preoccupazione dei consumatori per l’ambiente sta portando retailer e brand ad adottare una strategia più responsabile, come ad esempio Ikea con il suo Green Friday. Rifiuti zero, il mercato dell’usato e quello d’occasione continueranno a crescere, così come le app e il mercato digitale di prossimità.


5. Social shopping

Sebbene il social shopping sia una tendenza da qualche anno ormai consolidata, nel 2022 vedremo sempre più brand e retailer utilizzare questo mezzo come complemento dell’e-commerce.

Secondo lo studio Tiendeo, il 68% dei retailer e dei brand prevede di aumentare la propria spesa pubblicitaria sui social media nei prossimi 12 mesi, per la gioia di influencer e brand ambassador.



I nuovi negozi telco ed energy.

Riscontriamo un sesto trend, specifico del mercato delle commodities, che porterà ad integrare all'interno dei negozi monomarca la strategia pull e quella push.

Sempre più negozi, infatti, stanno incominciando ad incorporare azioni di vendita telefonica tipiche dei call center (up e cross selling) creando dei veri e propri spazi dedicati all'interno del punto vendita.

Inoltre molte società stanno ibridando il proprio processo commerciale che sta trasformando il negozio monomarca, telefonico o energetico, come un punto di ancoraggio sul territorio per il personale di vendita esterna.


La parola ai consumatori

Secondo una ricerca condotta dall'Osservatorio Hybrid Lifestyle di Nomisma, in collaborazione con Assofranchising, per un italiano su due, l'esperienza di acquisto all'interno di un negozio nel 2022 sarà ancora la preferita.


Interessanti alcuni passaggi della ricerca:

La crisi pandemica, da un lato, ha fatto provare a molti italiani i benefici degli acquisti online, ma ne ha anche evidenziato alcuni ambiti meno positivi: distacco, scarso coinvolgimento, difficoltà nello stabilire una relazione con il venditore e la marca. Il punto di vendita fisico rimane dunque un elemento importante dell’esperienza di acquisto, confermando l’opportunità strategica per efficaci interazioni in logica multicanale. Negli ultimi 6 mesi del 2021 il 92% degli italiani ha frequentato i centri commerciali, il 91% per fare acquisti, ma non solo, l’84% vi si è recato anche solo per guardare le vetrine e prendere spunti per pianificare lo shopping futuro, il 67% infine vi si è recato per i punti di ristorazione.

Il progressivo ritorno alla normalità, sempre secondo Nomisma, porterà il 96% dei consumatori intervistati a continuare a fare acquisti nei negozi fisici indipendentemente dalle fasce d'età, mentre il 34% desidera la presenza di personale in grado di accompagnare e guidare l'esperienza di acquisto.



Green Pass e le ripercussioni delle politiche sanitarie in Italia.

Da non sottolineare, infine, il peso che avrà per la ripresa dei consumi l'ulteriore stretta che il Governo Italiano ha recentemente adottato nei confronti della popolazione non vaccinata (6 milioni di concittadini) e che metterà in difficoltà numerose attività commerciali, soprattutto quelle legate alla vendita di prodotti considerati non di "prima necessità".

Un grido di allarme che si leva già con numerose voci: Confcommercio parla di disparità di trattamento che favorisce la Grande Distribuzione e le grandi corporazioni del commercio elettronico, lo stesso problema è riscontrato da Confesercenti.

Critiche anche da Cna del Commercio che punto il dito contro la severità della misura e l'eccessiva burocratizzazione dell'emergenza sanitaria.



 
Le nostre ricerche di personale attive nel canale retail.


Al momento, abbiamo una ricerca aperta (clicca sull'immagine per visualizzare l'annuncio):





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